Bernarda Visentini è congiunta a Modigliani
Danubiana, realizzata con graffiti su cemento e ossido di ferro, rientra in una peculiare ricerca formale incentrata sulle testimonianze archeologiche osservate nei viaggi e negli studi effettuati nella zona danubiana. Nel suo richiamo all’arcaico, l’opera manifesta un’assonanza con le celebri Teste di uno degli artisti più prolifici del primo Novecento, Amedeo Modigliani. Affascinato dalla scultura antica, medioevale, rinascimentale e dall’arte orientale tribale, scoperta attraverso le ricerche di Picasso e Brâncusi, Modigliani realizza opere dalle forme pure, essenziali ed enigmatiche. Con Danubiana, Visentini si ricollega alla medesima tradizione per scolpire un’opera ieratica, avvolta da simboli ed echi misteriosi, antichi. Il lavoro scultoreo della Nostra ha radici profonde che si spandono in un terreno antico, lontano e nostalgico. Visentini è infatti anche archeologa, che ha fatto del passato e delle forme primitive un vero e proprio filo rosso da seguire. Contravvenendo alle imposizioni scultoree moderne e contemporanee, l’artista mette da parte in questa scultura proporzioni e modelli per dar vita ad una vera e propria icona. In essa avviene l’incontro e scontro di linee temporali, portatrici dei progressi e cambiamenti avvenuti nei secoli. Quello che prende forma nella resa materica di Visentini è il suo rapporto con il passato. Le opere divengono passepartout di mondi lontani, emblemi, materiali antichi e forme archetipiche. La pietra viene elevata da strumento povero e semplice a nobile, poiché ricco di stratificazioni culturali e storiche. La figura femminile della scultrice incarna i dettami di una conoscenza umana profonda; è Cibele, la Grande Madre, generatrice del mondo e delle cose e al contempo simbolo di rinascita. L’accostamenti di Danubiana alle sculture Moai è immediato, anche in queste l’anatomia del corpo è solo accennata poiché non è la forma ad interessare, quanto il possibile significato rivestito, la valenza sacrale e mistica. L’impostazione volumetrica, in entrambi i casi, lascia quasi inalterato il blocco di pietra, andando a togliere solamente quel poco che impedisce allo spirito vitale di venire alla luce. (“Congiunti”- ed. Giunti, Firenze- 2023, Progetto Start)
Autori vari - Start, 2023