Il Maestro Bernarda Visentini è un interessante caso di artista in cui l'oggetto degli studi - l'archeologia - e l'espressione stilistica personale si fondono per dare vita ad un unicum sulla scena internazionale. In virtù di ciò, a partire dal 1980, riceve numerosi apprezzamenti ed encomi; basti citare, su tutti, quello del prof. Fred Licht, già curatore della Collezione Peggy Guggenheim di Venezia. Il prestigio raggiunto dall'autrice è attestato dalla presenza, consolidata, su diverse riviste specializzate nonché sull' "Atlante dell'Arte Contemporanea", oltre che da un vasto numero di personali e collettive di rilievo. Ciò che catalizza l'attenzione, nella sua produzione in generale, come nell'opera presentata in questo contesto, dal titolo Guardo oltre, è la straordinaria modernità del primitivismo cui ella è strettamente legata. Ecco, quindi, un monolite poroso solcato da un segno netto, definito, che traccia i lineamenti di una testa antropomorfa, connotata da un evidente afflato spirituale, anzi ieratico. Reperto archeologico o manufatto originale? Il lavoro si confronta con l'illusione, come durante il periodo barocco e rococò, quando i grandi Maestri giocavano con l'inganno prospettico. In tal caso il cemento assume le sembianze della pietra, risultando tuttavia ben più leggero del materiale cui vuole fare riferimento. Riemerso da una civiltà antica senza tuttavia relegare e circoscrivere il suo senso ad un passato remoto, l'oggetto scultoreo riesce a vestirsi di una funzionalità e di una fruizione nuove, con ina proiezione al futuro, quasi fosse un sacerdote, un vaticinatore. Si palesa a tal punto, agli occhi degli astanti, il miracolo dell'arte della Visentini, che, ad una lettura più approfondita, non è in realtà legata ad un tempo oggettivo - passato o futuro che sia -, rivelandosi, al contrario, fautrice di un suo tempo soggettivo e interiore, di cui i simulacri che realizza sono sicuramente la testimonianza più felice.
dott. Pieralice Stefania - Critica d'arte, in "V Esposizione triennale di Arti Visive a Roma", 2023