“Le opere scultoree di Bernarda Visentini appartengono idealmente a tutti noi più, forse, di ogni altra opera scultorea mai realizzata. La loro ieratica stasi echeggia i millenni oscuri in cui l’uomo, come un bambino disperso nel mondo, celebrava la sua sorte e le sue azioni con la pietra, rendendola antropomorfa testimone delle paure, delle speranze, della religione, della vita e della cultura. La Visentini percepisce energie sopite, residenti ancora nei luoghi dove i nostri antenati dimoravano e costruivano templi, luoghi sacri e residenze solenni. Il suo animo assorbe queste energie e dopo le regala al materiale scultoreo che acquisisce lo stesso valore suggestivo, creando perfezione evocativa…”
“The sculptural works of Bernarda Visentini ideally belong to all of us more, perhaps, than
any other sculptural work ever made. Their hieratic stasis echoes the dark millennia in wick
man, like a child lost in the world, celebrated his fate and his actions with the stone, making
hit an anthropomorphic witness to the fears, hopes, religion, life and culture. Mrs. Visentini
perceives dormant energies, still living in the places where our ancestors dwelt and built
temples, sacred places and solemn residences. Her soul absorbs these energies and after she
gives them to the sculptural material that acquires the same suggestive value, creating
evocative perfection…”
dott. Marasà Dino - Critico d’arte, in “Bernarda Visentini scultrice”, febbraio 2018