"Al di là dei modi con cui lo stesso autore la definisce, anche con un certo qual compiacimento per l’ossimoro o comunque il concettoso, come lo si chiamava una volta, la ricerca artistica della scultrice Bernarda Visentini da anni si esprime attraverso la creazione di totemiche “Archeosculture”: opere di forte impatto visivo, frutto della sua profonda conoscenza della cultura arcaica-neolitica e dei suoi simboli, dove immediato è l’emergere della tensione tra nascosto e svelato, tra forma e archetipo. Visentini possiede una “Anima antica” che per questo è attratta da simboli, forme, geroglifici e graffiti che trasportano l’osservatore in mondi lontani. Un linguaggio arcano che attinge all’inconscio collettivo di cui parlava Jung. L’inconscio collettivo non ha una sola verità, ma ha più verità e la Visentini ne raccoglie il messaggio che diventa scultura e, a monte, simbolo ancestrale. Il suo talento nella modellazione scultorea viene sublimato nella capacità di conferire un’anima alla materia lapidea e cementizia, attirando l’attenzione sul monologare segreto di una spiritualità ascetica e contemplativa. Sculture in cui riconosciamo una profonda sacralità e spiritualità: in esse ritroviamo la presenza di un divino immanente e universale. Totem votivi e sculture megalitiche sorprendono per l’intensità espressiva unita all’armonia e alla compostezza delle forme e mostrano quanto l’ispirazione creativa possa nascere da un’intensa partecipazione spirituale. Visentini lavora con apparente leggerezza, come se le sue mani si limitassero a liberare dalla materia la poesia che le appartiene come qualità intrinseca. Una sensazione di purezza, di legami atavici emana da queste opere, capaci di sfidare la corruzione del tempo mantenendo vivo e vibrante il palpito che le ha generate. Le sculture megalitiche di Bernarda Visentini assumono il valore iconico di un archetipo che attua un dialogo simbolico tra opera e osservatore: la struttura materica che rappresenta l’immanenza tende verso l’alto, alludendo così alla trascendenza e all’aspirazione di una dimensione metafisica, secondo una visione che riconcilia l’uomo con la madre terra. Queste opere ci parlano dell’incontro tra culture, della capacità di dialogare e fare propri elementi che non appartengono al nostro immediato quotidiano, ma sono propri della storia dell’uomo, del suo ancestrale linguaggio, della sua intima capacità di enunciare, oltre il tempo della storia, un inno alla vita. La scultrice accompagna chi osserva in un cammino silenzioso, fatto di immagini in cui il tempo sembra essersi fermato, per riscoprire i valori che elevano lo spirito verso una dimensione di conoscenza più profonda e di meraviglia per il mistero del nostro peregrinare su questo mondo."
prof. Levi Paolo - Critico d’arte, "Prima scelta - Bernarda Visentini" - 2018