"L’artista è una ricercatrice di vestigia archeologiche, in cui le testimonianze archetipiche parlano di un’antica spiritualità delle origini dell’uomo, delle esistenze nell’universo. E tramite il linguaggio delle figure totemiche, dei segnali antropomorfi, zoomorfi o vegetali o con gli elementi fondamentali della natura ricostruisce simboli immutabili della vita. Le “iscrizioni su stele” sono sintesi della metamorfosi delle specie; i movimenti oscillatori sono ritmi di creazione impressi nelle onde, nella linea sinuosa delle lucertole, dei pesci, dei serpenti fino a ispessirsi in strutture geometriche, astratte raffigurazioni di sagome umane. I blocchi di cemento si trasformano, si allungano, si allargano, si spaccano, si moltiplicano tagliati da una “mano” visionaria che incastra dentro effigi di una perpetua energia vitale, catene di segni, labirinti, accenni di tratti umani o di alberi fossili, ipnotici occhi di civette sapienti e assidui osservatori, cerchi appiattiti dal movimento centrifugo, segnati dai simboli del creato.
La materia prende forme monolitiche componendo sagome di donne slanciate e graziose di una bellezza classica simili ad anfore e cariatidi. Le sculture, delicatamente impreziosite con dei colori di pigmenti naturali, sono leggere e levigate, come fossero portate dalle maree del tempo, accarezzate dall’incessante fluire delle acque, prosciugate dall’alito del vento, vitalizzate dai raggi del sole, incantate dal mistero della luce lunare.
L’originalità dell’artista Bernarda Visentini consiste nel culto per la vena creatrice dei primordi antenati, ai quali si rivolge come alla sorgente di autentica spiritualità e con i quali fonde tutte le sue energie inventive, ignorando una ricercata “modernità” per vivere l’arcaico come il ritorno a una esistenza anteriore.
L’artista pensa con Constantin Brancusi che “Si crea artisticamente solo nell’equilibrio e nella pace interiore”, perciò lascia libero il pensiero per i voli alti dove non ci sono confini di spazio e tempo, tormenti e traversie, e i valori sono custoditi nel silenzio dell’eternità; la materia leggera che veste la sua opera dimostra il contrasto tra l’effimero dell’involucro e l’intramontabile spiritualità culturale.
L’atmosfera ambientale in cui la scultrice vive e lavora porta il segno dell’essenzialità, quando la semplicità è l’espressione della sintesi di sentimenti e pensieri."
Dragone Victoria - Scrittrice