"… L’excursus dell’artista spazia, inoltre, dai dipinti paleolitici del Perigord francese agli arredi delle necropoli germaniche, fino alle strutture triangolari raggiate, con al centro una sorte di focolare, presumibilmente basi di abitazioni d’una Città del Sole, lungo il Danubio, al confine tra Serbia e Romania, alle Porte di Ferro, con la loro grandezza e poesia sfatta in nebbie “vaghe e imprecise”, secondo l’immagine resa da Claudio Magris nel libro Danubio.
E suscitano meraviglia le impressioni dei materiali provenienti dai siti delle culture italiche preromane: incisioni rupestri di cavalieri, cacciatori, “oranti” e di emblemi solari…
Il tratto comune a queste arcaiche espressioni artistiche – sottolinea Visentini – è il culto della Dea Madre, simboleggiante la terra che tutto genera. Gli esiti degli studi e delle appassionate ricerche vengono rielaborati dall’artista tarcentina in opere dense di stupefatto fervore…"
dott. Damiani Licio - "Orme di sciamanica magia nelle sculture di Bernarda Visentini", aprile 2013