"Leitmotiv della produzione artistica di Bernarda Visentini è il bagaglio ideologico-culturale dell’uomo del Neolitico. Gli accurati studi e i viaggi effettuati, soprattutto nella zona danubiana, costituiscono le esperienze fondamentali per la creazione di un repertorio coerente nel corso degli anni, riconoscibile e associabile alla figura del maestro friulano. Le conoscenze acquisite divengono in tal modo elementi preziosi ai fini di una comunicazione con il fruitore delle opere realizzate. Steli, coppelle e forme muliebri riemergono dalla vita quotidiana dell’uomo primitivo. Le superfici sono scabre, porose, immediatamente riconducibili, nel loro aspetto esteriore, a quel materiale litico così largamente e variamente impiegato agli albori della civiltà umana. L’indagine su ciò che trascende la realtà sperimentale è magistralmente condotta attraverso il trattamento del mezzo artistico: segni, graffiti, fori, rigature, concavità e convessità incidono, solcano e contraddistinguono sculture in cemento leggero, secondo quella sintesi segnica primigenia, pregna di significati iconologici. Si materializza così un passato remotissimo, conscio del suo valore e desideroso di confrontarsi col presente: d’altronde è proprio dal culto della Grande Madre che derivano quei concetti alla base di ogni discorso scientifico successivo: la ciclicità e la rigenerazione della vita."
dott. Caccavale Ivan – Storico e critico d’arte